 | Si parte da un pezzo di cuoio grezzo largo 13 cm e poco più lungo del piede che calzerà la ciocia. Il cuoio, ammorbidito bagnandolo in acqua, viene piegato alla punta in modo da formare quella che in dialetto strangolagallese si chiama ciafrocca.
La ciaforcca era fonte di incidenti per i contadini. Era molto facile infatti sbattere con un piede sull'altro poichè la punta della ciocia di un piede inciampava sulla base della ciocia dell'altro piede. Questo fatto era chiamato 'nciafr'ccars. Per ovviare i contadini era costretti a camminare con le punte dei piedi rivolti verso l'esterno. Ancora oggi un'imprecazione dialettale suona così : ch' t' puozz 'nciafr'ccà. |