La ciocia è un'antica forma di calzatura molto usata fino a poco tempo fa da
contadini e pastori in tutta quanta la Ciociaria, cioè in quella regione del
Lazio meridionale bagnata dal fiume Liri che ha come nucleo principale i paesi
intorno a Frosinone e che si estende, grosso modo, fino ai paesi del Cassinate,
a Sperlonga e a Fondi da una parte, e dall'altra giunge fino a Filettino e
Arcinazzo, arrivando a toccare Subiaco e i confini con l'Abruzzo. |  |
Ma i confini
della Ciociaria non possono essere fissati con sicurezza, così come non può
essere determinata con sicurezza neanche la
diffusione della ciocia all'interno delle regioni dell'Italia
centro-meridionale. I ciociari infatti chiamano ciocia quel particolare tipo di
calzatura dalla suola molto spessa e con la punta rialzata davanti, mantenuta
stretta al piede con stringhe di cuoio e girata per 13 volte intorno alla gamba
(rivestita fino al ginocchio da un pezzo di tela bianca), diffusissimo un po' in
tutto il centro-sud: e quelle che noi chiamiamo ciocie vengono così in Abruzzo
chiamate chiòchie, in Umbria ciocchi o ciòccole (una specie di zoccoli o di
ciabatte), in Calabria chiòchiere.
Le origini della ciocia sono antichissime, e si pensa che il termine ciocia;
possa derivare dal latino soccus o socculus, una forma di sandalo molto diffusa
fra i romani. Con il termine soccus si indicavano parecchi tipi di sandalo: una
variante era quella usata all'interno delle città romane dalla maggior parte
dei cittadini (il cosiddetto calceus), un'altra invece era usata da contadini,
pastori e legionari (e questa prendeva il nome di pero), ed era più robusta e
più resistente della prima. Esisteva inoltre un'altra particolare forma di
sandalo, il calceus repandus, che i Romani ereditarono dagli Etruschi: la forma
di questo sandalo, allacciato lungo il polpaccio e terminante a punta, fa
pensare che gli Etruschi lo derivarono dai popoli delle regioni orientali del
Mediterraneo, con cui intrattenevano di frequente rapporti commerciali. Questo
particolare sandalo è straordinariamente simile alla ciocia: tutto farebbe
pensare che, una volta che gli Etruschi lo importarono in Italia dall'Oriente,
si diffuse a tal punto presso i Romani da rimanere poi in uso attraverso i
secoli presso gli strati più umili e poveri della popolazione, come i
contadini, che hanno continuato a usarlo fino ai giorni nostri. La ciocia ancora
oggi racconta a quanti l'hanno usata, l'hanno vista indossare, o ne ha hanno
anche solo sentito parlare, una storia antichissima, cominciata in un'epoca e in
una regione imprecisata, ma destinata a diventare una piccola (ma
importantissima) parte della nostra cultura e delle nostre tradizioni.
Gianluigi Tomassi |